L'orfano che sapeva sognare

L'orfano che sapeva sognare

1941, primo anno di guerra. Costantino ha cinque anni e vive con la madre in un piccolo paese della Bergamasca. Dalla morte del padre la famiglia tira avanti a fatica e per il piccolo si aprono le porte del Patronato di don Bepo Vavassori, un luogo di assistenza dove potrà studiare e imparare un mestiere. Costantino, anzi Tino come ormai lo chiamano tutti, ha un sogno: vuole diventare falegname. Anno dopo anno impara i segreti del mestiere e il legno diventa il suo destino. La sua prima azienda è una valigetta con gli attrezzi con cui batte i paesi alla ricerca di clienti. Dopo un'infanzia di dignitosa miseria e una giovinezza di duro lavoro, oggi Tino Sana si è conquistato un posto nel Gotha delle aziende italiane, specializzandosi in arredamenti di lusso per grand hotel e navi da crociera. La storia di un italiano che si è fatto da sé, alfiere di un'idea di impresa che non dimentica la responsabilità verso la collettività, in nome di un'etica del lavoro che non guarda solo al profitto ma anche, e soprattutto, alla costruzione di un benessere comune e al futuro delle nuove generazioni. Un'azienda che dà lavoro a centinaia di persone, le attività di beneficenza, il Museo del falegname, la Scuola di lavorazione pratica del legno, una grande famiglia: il sogno dell'orfano è diventato realtà.
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