I disobbedienti della 9ª armata. Albania 1943-1945
Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 sul fronte albanese due divisioni di Fanteria si rifiutarono di obbedire all'ordine di consegnare le armi ai tedeschi e di darsi prigionieri. La "Perugia" fu quasi completamente trucidata nel disperato tentativo di raggiungere I porti d'imbarco per l'Italia, mentre i 12.000 uomini della "Firenze" seguirono volontariamente il proprio comandante, il generale Arnaldo Azzi, e raggiunsero i partigiani albanesi sulle montagne per continuare al loro fianco la lotta contro il comune nemico nazifascista. Fu così che per alcune decine di migliaia di militari di stanza in Albania l'8 settembre 1943 segnò veramente l'inizio della Seconda guerra mondiale e di una lotta senza speranza su montagne selvagge e gelide, attenti a discernere, tra gli infiniti rumori del bosco, quello mortale dell'approssimarsi del nemico. L'autore, allora giovane sottotenente di prima nomina della "Firenze", testimone oculare e protagonista di questo tragico scorcio di storia, ricostruisce i confusi giorni vissuti dal Comando Militare Truppe Italiane della Montagna sul fronte albanese nei mesi successivi all'armistizio, citando documenti d'archivio ingialliti dal tempo, testimonianze di compagni d'armi e riandando con la memoria ai propri ricordi personali.
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