Il padrone mi chiamava Tom
Tom, Zeus, la Pepa e tanti altri: sono i cani protagonisti di questa storia insieme triste e ironica, stupefacente e commovente. Randagi che, dalle sbarre del canile dove sono involontariamente rinchiusi, raccontano del proprio passato, di quando avevano una famiglia, un "padrone" umano. E di come sono finiti in quel posto. Racconti emozionanti e spesso scomodi, che mai ci si aspetterebbe dal proprio amico a quattro zampe e che conducono a un unico, inespresso desiderio: la libertà. Una libertà che è però sempre, irrimediabilmente, nostalgica dell'immeritevole amicizia umana. Una vera e propria Spoon River canina, da cui nasce un'avventura fatta di uomini cinici, donne cinofile e ragazzini intraprendenti, raccontata in tono affettuoso e disincantato da un grande amico dei cani.
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