Teoria critica della comunicazione
Una comprensione preliminare e acritica della comunicazione si replica automaticamente e senza previa riflessione ogniqualvolta un qualsiasi processo umano, sociale o biologico, viene assimilato a un fenomeno 'comunicativo'. Comunicare, in ultima analisi, significherebbe sempre 'trasmettere', 'veicolare' dei messaggi da una fonte a un ricevente. Indipendentemente dai campi di applicazione, questa tesi è fatta propria dalle più diverse discipline che oggi si occupano della comunicazione. Problematizzare questo tacito presupposto è il primo degli scopi di questo saggio. Alla sua origine vi sarebbe, secondo l'autore, un'indebita assunzione di un caso limite della comunicazione - la comunicazione resa possibile dalla pratica alfabetica - a modello della comunicazione tout court. Il secondo obiettivo di questo libro consiste invece nell'elaborazione di un paradigma alternativo. La nozione di 'conversazione' fornisce il filo conduttore per questa riconsiderazione critica della comunicazione. La conversazione appare ora la struttura naturale della comunicazione, indipendentemente dal supporto materiale nel quale essa concretamente si realizza. Vengono infine discusse le conseguenze sul piano etico-politico di questa revisione del paradigma standard.
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