Letteratura comparata
In Italia la letteratura comparata è tutto sommato un'illustre sconosciuta. C'è chi pensa che essa si definisca in quel tipo di studi tra l'erudito e lo stravagante che comparano Chaucer e Boccaccio, l'"Ortis" con il "Werther", Calvino con Borges e Queneau. Qualche altro le riconosce lo statuto e la funzione di letteratura italiana comparata: un'ancella 'esterofila' della (propria) letteratura nazionale che controlla e raccoglie tutti i commenti letterari verso l'esterno e verso l'interno che traversano i patrii confini. Questa introduzione serve, innanzitutto, a informare il lettore italiano, nutrendo anche l'ambizione di metterlo 'alla pari' con il dibattito mondiale nostro contemporaneo sul destino degli studi umanistico-letterari.
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