Fuori dal tempio. La Chiesa al servizio dell'umanità
"Siamo quasi a metà agosto 2010. Ieri è iniziato il Ramadan. Diversi ospiti del Centro Balducci sono di fede musulmana. Ieri sera dalle ore 22, per circa 45 minuti, un gruppo di loro ha vissuto il momento della preghiera, nel silenzio circostante. Accanto c'è la chiesa della parrocchia di Zugliano. Questo momento serale continuerà per tutto un mese. Non si incontrano astrattamente le culture, né le fedi religiose, ma le persone con le loro storie. Accanto all'abitazione in cui vivo, nella casa 'canonica' come si usa definire l'abitazione del parroco, da poco più di un anno è ospitata una famiglia: papà, mamma e figlio di otto anni. Il papà è seriamente ammalato. Sono di fede musulmana, fedeli praticanti. A me pare un segno positivo che in una casa canonica del Friuli un prete cattolico e una famiglia musulmana vivano nella stessa abitazione, entrino per la medesima porta, salgano le stesse scale; bussino alle rispettive porte se c'è bisogno di qualche cosa": in queste pagine parla don Luigi Di Piazza fondatore, fra l'altro, del Centro di accoglienza per stranieri "Ernesto Balducci" che ha cambiato radicalmente anche la fisionomia del piccolo paese friulano di Zugliano. Dal 1992 a oggi sono state ospitate circa 450 persone provenienti da molti paesi africani, sudamericani, ex Jugoslavia e Europa dell'Est. Persone singole, famiglie, donne sole con i bambini sono state seguite da una cinquantina di volontari. Oltre che un luogo di accoglienza, il Centro è un luogo di incontro.
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