Papa non deve parlare. Chiesa, fascismo e guerra d'Etiopia (Il)
18 dicembre 1935: è la giornata della Fede fascista. Gli italiani e le italiane sono chiamati a consegnare le fedi nuziali, in unione mistica con il regime e con il paese in guerra contro l'Etiopia. Nella sola capitale, oltre centomila fedi d'oro sono deposte sull'Altare della Patria. Papa Pio XI, benché disapprovi l'aggressione all'Etiopia, tace. Da quel silenzio e dalla partecipazione esaltata dell'episcopato alla mobilitazione fascista nasce l'immagine di un allineamento vaticano al regime sulla guerra africana dell'Italia fascista. Pochi potevano sapere quanto Pio XI disapprovasse quella guerra, quanto temesse che la politica italiana in Africa aprisse la strada a un nuovo conflitto europeo. Un numero ristrettissimo di persone era a conoscenza delle trattative riservate aperte dalla Santa Sede con la Francia per accelerare la soluzione diplomatica. Ancor meno potevano ipotizzare un tentativo vaticano di contattare il presidente americano Roosevelt per un'opera congiunta di mediazione tra Italia e Gran Bretagna. Il libro racconta come la Chiesa cattolica ha affrontato il conflitto italo-etiopico, il fascismo e l'Impero. Una storia fatta di parole e di silenzi, di messaggi pubblici e di percorsi diplomatici, di canali ufficiali e di vie ufficiose. Una storia che si svolge nei palazzi e nelle piazze, sulle ambe etiopiche e nelle missioni, nei santuari e al cinematografo.
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