Il teatro tedesco del Novecento
Il primo capitolo del volume si occupa del teatro austriaco sino al crollo dell'impero e all'affermazione - tra Monaco prima e Berlino poi - del dramma espressionista. Il secondo capitolo ricostruisce la grande stagione della Repubblica di Weimar, quando l'irruzione della tecnica e dei nuovi media producono cambiamenti radicali nel linguaggio e nell'organizzazione teatrale, non da ultima l'introduzione di forme di finanziamento pubblico. Il terzo capitolo si occupa del teatro sotto il regime nazista, che ne fa uno strumento privilegiato di propaganda anche attraverso il recupero di antiche forme di rappresentazione corale, come il mistero medioevale, il dramma dei gesuiti della Controriforma, ma anche l'opera totale di Wagner e il teatro politico di Piscator, per approdare alla teatralità delle adunanze di piazza, delle fiaccolate, dei raduni, della celebrazione del congresso del partito. Il quarto capitolo ricostruisce l'attività teatrale della Repubblica Democratica Tedesca evidenziando la miseria della sua politica culturale ma anche il coraggio e l'intelligenza di autori come Heiner Muller, che mette a nudo le mistificazioni del potere e le sue crudeltà. Il quinto e ultimo capitolo si occupa infine della produzione teatrale della Repubblica Federale Tedesca, dell'Austria e della Svizzera tedesca, soffermandosi tra gli altri sul teatro documentario degli anni Sessanta, quello postmoderno degli anni Ottanta, le sperimentazioni degli austriaci Thomas Bernhard e Elfriede Jelinek.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa