Il potere dei papi. Dall'età moderna a oggi
Nel 2005 l'euforia per il papa travolge il mondo. La grande fama di Wojtyla e il suo carisma internazionale inducono alla sua morte una reazione di innamoramento collettivo. Al punto che la stragrande maggioranza dei credenti (e non) finisce per identificare la Chiesa, o il cristianesimo tout court, con il papato in generale e con quel papa in particolare. L'esaltazione mediatica ha oscurato però la realtà storica e nessuno (o quasi) ha sottolineato come l'intera politica di Giovanni Paolo II sia stata tesa ad accentrare il potere nelle mani del pontefice, con una decisa inversione di marcia rispetto al progressismo del Concilio Vaticano II. La verità è che negli ultimi trent'anni la Chiesa ha condotto una dura battaglia contro l'avanzata della cultura laica: nuovi dogmi, inasprimento della disciplina, divieti e minacce di esclusione, per non dire dell'attitudine di Benedetto XVI a porsi sulla difensiva autoritaria, sulle orme di quel Pio IX che, nel Risorgimento, impose il dogma dell'infallibilità papale. La strategia della chiusura e dell'autocrazia non è nuova nella storia della Chiesa.
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