Eros tiranno. Sessualità e sensualità nel mondo antico
"Il libro formula e riformula il rapporto sessuale nella concettualizzazione filosofica, nella rappresentazione alta della tragedia e in quella corriva della commedia, nella poesia erotica e infine nella precettistica religiosa del primo Cristianesimo, stretta nella necessità di salvaguardare la riproduzione dei corpi e di enfatizzare la comunione delle anime, di giustificare la vita attiva e di nobilitare la vita contemplativa. Poiché il libro termina nei primi secoli dopo Cristo, è quasi assente la parola 'amore' con la quale si tenta, dall'alto Medioevo in poi, di amalgamare i segmenti di vita e sapere, di corpo e anima, di impulso e parola, che l'antichità ci restituisce invece ancora disgiunti. Ma è proprio la possibilità di ritornare a prima che la frase 'ti amo' siglasse il rapporto sessuale, prima che eros fosse sequestrato dall'arte ed espulso dalla filosofia, prima che sul sesso scendesse l'ombra del peccato e che il peccato fosse inseguito sin nei meandri dell'intenzionalità e della fantasia, che rende questa incursione storica particolarmente interessante, oltre che arricchente. E non importa se l'origine si sposta sempre più in là, il principio si fa evanescente e il Paradiso Terrestre risulta, per definizione, precluso. È il percorso che conta, è l'analisi che avvince e arricchisce. Il mondo antico ci restituisce infatti possibilità inesplorate, cammini interrotti, modi d'indagine e di espressione dai quali ripartire per comprendere chi siamo e dove, magari a nostra insaputa, stiamo andando."(Silvia Vegetti Finzi)
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