La differenza culturale. Una prospettiva sociologica
Pur se ormai consolidata quale fenomeno in rapido incremento, l'affermazione nella vita sociale di attori definiti soprattutto per differenze culturali, orientamenti e scelte sessuali o peculiarità di altro tipo di cui sono portatori, non cessa di essere questione di rilievo in Italia, nell'Unione Europea e in altre regioni del pianeta all'inizio del nuovo millennio. E' possibile la persistenza manifesta di queste differenze - ci si chiede - senza che si determinino temporanee o durature tensioni tra gruppi culturalmente maggioritari e i portatori di tali differenze e anche tra questi ultimi, essi stessi suddivisi sulla base delle loro peculiarità? Occorre - ci si chiede - osteggiare o inventare nuovi percorsi per favorire tali manifestazioni e integrare queste differenze? Poi, se si conviene sul consentire l'esplicarsi di queste ultime nella vita sociale, ci si domanda pure in quali maniere si possano integrare, salvaguardando nel contempo le loro peculiarità e come sia possibile garantire loro un pubblico riconoscimento. Inoltre ci si interroga sulle connessioni tra tali differenze, le diseguaglianze e i rapporti sociali. Questi interrogativi procedono da elaborazioni teoriche indotte da esperienze particolari in cui possono essere talvolta implicate, come nel caso delle donne, parti ampie della popolazione, e che talaltra consistono nelle attività di gruppi più ristretti, quali gli omosessuali, o di minoranze storiche di un paese o di altre di formazione più recente, come quelle dell'immigrazione proveniente dalle aree meno sviluppate e giunta in quelle più sviluppate. (Dalla prefazione)
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