I poveri nel Medioevo
Questa 'summa' sulla povertà medievale è il frutto di oltre quindici anni di ricerche collettive dirette da Michel Mollat nei seminari da lui tenuti alla Sorbona (1962-1979). L'eminente medievista presenta qui i risultati delle indagini svolte da lungo tempo da studiosi di diverse nazioni. Ma anche il punto di partenza di nuovi interrogativi sulla storia dei poveri alla luce degli studi storici nella lunga durata e delle nuove scienze sociali, in particolare la sociologia e l'antropologia religiosa. Mollat mostra il posto che i poveri e la povertà ebbero nella società rurale e in quella urbana, nel pensiero e nella pratica del cristianesimo sulla base dell'Antico e soprattutto del Nuovo Testamento, nelle scelte dei governanti a tutti i livelli. Ne mostra le trasformazioni dall'Alto Medioevo al Rinascimento, mette a confronto i 'veri poveri' con i poveri volontari di cui l'eretico Valdo, fondatore dei valdesi, e il riformatore Francesco d'Assisi sono stati le figure di punta, e segnala l'ambiguità della povertà come valore religioso. Studia la deriva dei poveri verso il vagabondaggio e la criminalità, l'evoluzione nella società dominante dalla carità verso la repressione. Nella nostra epoca in cui la mondializzazione e il neocapitalismo ridanno vita alla povertà come problema economico, sociale e morale, questo libro offre un riferimento storico fondamentale e illuminante per il presente e per tutto il XXI secolo. (Jacques Le Goff)
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