Lo sguardo corto. Critica della classe dirigente italiana

Lo sguardo corto. Critica della classe dirigente italiana

"Un sospetto ha preso sempre più corpo in questi ultimi anni. Mentre la 'transizione' diventava lo stato permanente in cui sistema politico e società continuavano ad avvitarsi, il Paese veniva abbandonato a se stesso dalla sua classe dirigente. Quasi in una riedizione continuata dell'8 settembre 1943, per tutti gli anni Novanta, proprio mentre la società era sottoposta dall'impatto della globalizzazione a una serie di shock tutt'altro che lievi e il tasso di crescita dell'economia italiana diventava il più basso del dopoguerra, la classe dirigente ha riscoperto il 'tutti a casa'. Ha cioè sostanzialmente rifiutato di assumersi la responsabilità, anche quando ne abbia percepito la privilegiata opportunità, di orientare un cambiamento al cui confronto il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica risultava per il Paese una preoccupazione certamente minore, poco più che un'adeguamento tecnico".
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