Centrali idroelettriche in Valtellina: architettura e paesaggio. 1900-1930
Territorio storicamente eccentrico ed emarginato dai maggiori centri di produzione e consumo della regione, Ia Valtellina ha vissuto una profonda trasformazione del suo scenario socioeconomico e territoriale grazie all'intensiva produzione di energia idroelettrica. Francesca Polatti ne ha ripercorso le tappe fondamentali, focalizzandosi sui cambiamenti verificatisi nell'arco del primo trentennio del Novecento. Architettura e paesaggio sono i due poli inseparabili attorno a cui si è mossa la ricerca, assumendo la centrale idroelettrica come punto di convergenza di una serie di interventi che hanno progressivamente modificato gli ambienti originari. Gli impianti della valle sono stati approfonditi per esempi-campione, che dalla prima centrale di Campovico, costruita a inizio secolo per fornire energia alle linee ferroviarie, arrivano alle soglie degli anni Trenta con la centrale di Mese, la più potente in Europa. Il lavoro ha potuto avvalersi delle relazioni tecniche, delle istantanee di cantiere e dei lavori finiti, degli alzati, sezioni, dettagli delle costruzioni, resi ad acquerello o a china, riprodotti in eliografia o a copia blu, e può essere considerato uno dei primi frutti dell'uso degli Archivi storici Enel per la storia dell'architettura e del paesaggio.
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