De rerum natura. Testo latino a fronte
Scomparso per secoli dalle biblioteche di letterati e sapienti ostili alle tesi epicuree, e riscoperto solo in pieno Rinascimento grazie a un umanista che ne rinvenne una copia in un monastero tedesco, il "De rerum natura", poema filosofico in esametri composto da Lucrezio nel I secolo d.C, è un unicum nella storia della letteratura e del pensiero antico. Si compone di tre coppie di libri che hanno per argomento la fisica - il molteplice aggregarsi degli atomi, in un ciclo infinito di nascita e di distruzione - la natura e il cosmo. Ispirato alla tradizione greca di poemi didascalici oggi andati perduti, il "De rerum natura" è al contempo un'opera letteraria ricca d'immagini evocative, invenzioni linguistiche, picchi lirici e passaggi avvincenti quali la celebre fenomenologia dell'amore e la toccante descrizione della peste di Atene. Il capolavoro di Lucrezio è anche un viaggio iniziatico attraverso gli insegnamenti del maestro Epicuro. Solo conoscendo i principi che regolano la natura e l'uomo, infatti, il saggio potrà raggiungere l'unico traguardo davvero ambito: la prospettiva di prezioso distacco da cui contemplare le cose, libero dai travagli di ogni giorno, con la gioia e il sollievo dell'uomo salvo sulla riva che fissa lo sguardo sul mare in tempesta.