Dell'interpretazione. Testo greco a fronte
Oggetto del "De interpretatione" è l'enunciazione o discorso apofantico, quel discorso, cioè, che oltre a essere semantico - perché unione o separazione delle voci semantiche costituite dal nome e dal verbo - è passibile di essere vero o falso. Ecco pertanto che, secondo un pano organico, Aristotele studia anzitutto le condizioni della semanticità, individuate nell'articolazione della voce quale simbolo di aff ezioni dell'anima; indi, separatamente, il nome e il verbo, e poi il discorso e, in specie, quello enunciativo. Mostra quando un'enunciazione è universale, particolare, singolare; analizza i diversi tipi d'opposizione di aff ermazione e negazione nell'ambito delle enunciazioni con soggetto e/o predicato sia fi nito che infi nito, e ne stabilisce le equipollenze. La trattazione sui "futuri contingenti", ossia sulla estendibilità o meno della legge circa la verità/falsità nelle antifasi anche a enunciazioni su singoli eventi futuri, con l'annesso problema del sussistere o meno di un rigoroso determinismo in sede sia ontologica che etica, avvia lo studio delle enunciazioni modali e, in particolare, del rapporto tra il possibile e il necessario. L'edizione presenta una puntuale e rigorosa traduzione del trattato aristotelico con testo greco a fronte. Essa è corredata da una nutrita Introduzione e da un ampio Commento nel quale i problemi vengono analizzati e discussi nei loro aspetti teorici e dal punto di vista storico-filologico.
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