Popoli eletti. Storia di un viaggio oltre la storia
Com'è possibile, si chiedeva Marx nell'Introduzione a "Per la critica dell'economia politica", che l'arte e l'epos greco, pur prodotti in società così diverse dalla nostra, continuino "a suscitare in noi un godimento estetico" e costituiscano, "sotto un certo aspetto, una norma e un modello inarrivabili"? Com'è possibile che certe formazioni ideali, e non altre, si mostrino dotate della stupefacente capacità di attraversare i secoli, quasi fossero immuni dal tempo? Il paradigma elezionista, centro motore d'un complesso sistema ideale entro cui troveranno posto sia l'aspettativa messianica che le concezioni apocalittiche, è uno di questi sistemi; il convegno Popoli eletti" ha voluto seguirne gli sviluppi dalle prime basi, poste ad opera del ceto sacerdotale ebraico nei secoli VIII-VI a. C., fino ai più recenti sviluppi nel cuore stesso della storia contemporanea, dall'Europa agli Stati Uniti, dall'Africa alla Cina, dando in tal modo vita a uno dei primi esempi di storia mondiale e gettando un ponte fra scienze storiche e neuroscienze cognitive.
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