Barcellona
A Madrid Pepe Carvalho non riesce proprio a dormire. C'è un motivo. L'aria di Barcellona è per lui l'indispensabile ossigeno per poter respirare, anche se quasi sempre miscelato con un "coperchio di inquinamento" che ricopre protettivamente la città. "Barcellona non è Barcellona, ma Barcelonas, tante Barcellone" e Montalbán ce le ricorda tutte, dalle più dimenticate a quelle offerte senza risparmio al turismo di massa, fino alle archeologie "maledette" del Barrio Gotico, del Raval e del Pueblo Nuevo, l'ex quartiere industriale che i picconi e le ruspe hanno "risanato" in vista delle Olimpiadi. "Il suo mestiere - scrive Montalbán a proposito del suo detective - non era salvare vite o distruggerle, bensì osservarle per un certo tratto del loro percorso, senza preoccuparsi né dell'inizio né della fine". Questo è ciò che l'autore sembra fare anche nei confronti degli scenari dove si svolgono le trame, i delitti e gli amori dei suoi romanzi, ritraendoli con l'occhio distaccato e ironico del detective, salvo poi rivelare un inaspettato e profondo legame di Pepe con i luoghi degli "umiliati e vinti".
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