«L'innato amore alla menzogna». Studi sulla letteratura italiana del Sette e dell'Ottocento
I contributi raccolti nel volume, attraverso l'analisi di testi di Baretti, Imbriani, Dossi e De Amicis, mirano a mostrare come la letteratura appartenga sempre ad una dimensione altra e autonoma rispetto alla realtà e si trasformi, non di rado, in gioco volto a coinvolgere il lettore, esigendone anche la complicità e la disponibilità ad essere ingannato. La scrittura, in quanto reinvenzione dell'esistente, rinuncia a ogni ambizione di riprodurre mimeticamente il reale (anche quando gli autori rivolgono la loro attenzione, con intento apparentemente documentario, a nuovi fenomeni sociali, come lo sport, oppure a temi ampiamente dibattuti, quale il rapporto tra creazione artistica e metodo scientifico, in particolare quello della fisiologia e della medicina) e mette anzi in luce la frattura insanabile che si è venuta a creare tra il mondo e la sua rappresentazione letteraria, sino ad esibire e demistificare i propri meccanismi e a smascherarne l'artificiosità.
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