Restati eran thodeschi in su l'hospicio. Il ruolo degli osti in una città di confine. (Como, secoli XV-XVI)
Entro la peculiare fisionomia socioeconomica della città di Como, caratterizzata da una naturale posizione di apertura verso il Nord Europa e snodo di vivaci traffici interregionali e transalpini, lo studio degli albergatori nei secoli XV-XVI rivela il peso decisivo di questa categoria professionale a partire dall'ambito urbano fino al contesto delle relazioni internazionali. Lo stretto rapporto degli osti con le istituzioni locali e non ed il complesso ruolo di mediazione economica, culturale e politica svolto nei confronti dei numerosi mercanti germanici che operavano nel centro lariano sono aspetti emergenti che risultano ben lontani dalla specializzazione nel campo dell'ospitalità che appare compiuta nel basso medioevo in Toscana, l'area italiana maggiormente studiata dal punto di vista dell'organizzazione ricettiva. In questo quadro risulta esemplare l'indagine su due famiglie comasche dedite per generazioni all'accoglienza a pagamento, gli Inardi e i Della Porta.
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