Bibbia. Parola una e plurale. Entrare nell'intelligenza delle Scritture (La)
È meraviglioso il posto d'onore che oggi occupa la Bibbia nella vita concreta dei cattolici. Ormai da decenni, non sono più appannaggio del solo mondo riformato la lettura della Bibbia e la sua frequentazione, anche quotidiana: catechesi, liturgia, spiritualità, preghiera (personale o comunitaria) sono sostanziate di riferimenti alla Scrittura. Più che mai, quindi, è necessario chiarire l'accesso ai testi sacri, per inquadrare la logica in cui si inserisce la lettura credente. Non si sente troppo spesso dire - il che è falso - che il cristianesimo è una «religione del Libro»? Non si rischia forse di limitarsi a una semplicistica «verniciatura biblica» delle nostre prassi consolidate? Yves-Marie Blanchard disegna qui i tratti caratteristici dell'insieme biblico, stabilendone il legame con il cuore del mistero cristiano: la connessione diretta con la rivelazione, il canone dei testi, il rapporto tra i due Testamenti, la pluralità di lingue, lo stile di scrittura... Un bel modo di accedere all'intelligenza della Bibbia. «Mi è sembrato utile ridefinire alcuni tratti caratteristici della Bibbia come un insieme, riprendere alcune delle problematiche riguardanti il rapporto Scrittura-rivelazione e affrontare gli elementi costitutivi del corpus biblico, considerato dal punto di vista della sua unità-e-pluralità». Una presentazione della Bibbia che sintetizza il suo legame con il mistero cristiano.