Radio Trieste 1931-2006. Un microfono che registra 75 anni di storia
Ripercorrere la storia dei settantacinque anni di vita che la "stazione" triestina, dell'Eiar prima e della Rai dopo, ha festeggiato nel 2006 significa anche registrare le tormentate vicende vissute all'estremo confine nord-orientale dell'Italia, dai giuliani e dai friulani, dagli istriani e dagli sloveni. Nata ufficialmente nel nono anniversario della "marcia su Roma", il 28 ottobre del 1931, "Radio Trieste" cambia almeno cinque volte il suo nome e i colori della bandiera alzata sulla sua sede. Ha quattordici anni quando, dopo un'effimera stagione di "Radio Ettore Muti", come la ribattezzano gli squadristi fascisti all'indomani dell'8 settembre 1943, i nazisti - che trasformano Trieste nel capoluogo di un loro Land - la chiamano "Radio Litorale Adriatico" e la fanno trasmettere in italiano, tedesco, sloveno, croato e russo. Le danno un nome bilingue, nel maggio del 1945, gli ufficiali del maresciallo Tito, che vogliono Trieste come settima repubblica della Federativa jugoslava: "Svobodni Trst", in sloveno, e "Trieste libera", in italiano. Il Governo militare anglo-americano, che amministra dal 1945 al 1954 la "zona A", in attesa vana della costituzione del "Territorio libero di Trieste" la unifica con il teatro comunale per pentirsi, due anni dopo, dando vita all'"Ente Radio Trieste", con due emittenti, una italiana e una slovena. Otto mesi dopo il ritorno dell'Italia a Trieste, "Radio Trieste" il primo luglio del 1955 diventa la sede regionale della Rai.
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