L'Abc dell'Europa

L'Abc dell'Europa

"L'Abc dell'Europa" si compone di una specie di dizionario e di una cronologia ragionata. Si è scelta questa formula per due ragioni principali: di libri e saggi sull'Europa, scritti organicamente e con bella profondità, ce ne sono già tanti; una trattazione classica, secondo le tematiche maggiori, secondo la storia e i 'patres', non sempre soddisfa chi ha bisogno di alcune indicazioni puntuali, sui programmi a favore dei giovani o della PMI, sulle procedure della legislazione europea, sulle date ecc. Gli autori hanno tentato di realizzare qualcosa che possa servire, che aiuti a capire e perciò a essere partecipi, convinti che l'esito peggiore in cui possa incorrere questa avventura dell'Unione europea sarebbe presentarsi come una gelida stratificazione di regole, di obblighi e parametri, una 'big sister' della quale i cittadini si sentono avulsi se non soffocati - come purtroppo molto spesso è accaduto e forse di nuovo sta accadendo. Dunque vuol esser qualcosa di più di un dizionario questo libro. Del dizionario ha l'impostazione, perché tratta una per una le voci dell'Unione europea. Ma in più ha dei sentimenti: la memoria, la speranza, le illusioni, gli umori di chi scrive, i riferimenti storici vissuti così da vicino da far parte della nostra stessa vita. E alla fine, da questo libro, sia pure per tessere, una dopo l'altra, una accanto all'altra come nei mosaici, si può ricavare un quadro di insieme dell'evoluzione europea, lungo i sessant'anni in cui l'idea di Comunità, tanto originale da essere unica nella Storia, è stata concepita, è nata, si è sviluppata, ha accolto sei paesi spossati dalla guerra, li ha restituiti al proscenio del progresso economico sociale, e poi ha coinvolto altre genti ed altre culture, diversissime fra loro, delle quali si è straordinariamente arricchita, ripagando ogni partner col benessere e la pace, rispettandone sempre la specificità, e non occorre essere vetero-europeisti per rendersene conto, sicché è difficile star dietro a chi prende l'Unione europea per uno sconfinato lager di soprusi e miserie. Ma ci affacciamo ormai al suo futuro, su cui il 1° marzo 2002 ha cominciato a lavorare la convenzione di Bruxelles. E il futuro ci porterà prestissimo a unirci ad altri dieci, dodici, quindici Stati-nazione.
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