Una scuola per il Duemila. L'avventura del conoscere tra banchi e mondi ecologici
Questo saggio propone idee per una conciliazione (nel nome del fondamentale rispetto della pluralità delle culture e dell'accesso per tutti) tra una scuola pedagogicamente aperta all'ambiente sociale e naturale e l'efficacia didattica nel dare competenze abilità e conoscenze. Una scuola che funga da ponte tra apprendimento e socializzazione deve poter curare non solo il livello istituzionale (carattere pubblico e gratuito, decentramento e autonomia) ma anche quello formativo, scandendo il percorso di apprendimento e formazione lungo i bienni cerniera tra il pre-obbligo, l'obbligo e il post-obbligo e lungo un sistema integrato tra l'offerta della scuola e quella originata nell'ambiente urbano ed ecologico. Vengono anche affrontati i percorsi educativi del fuori-scuola. E la scuola "all'aria aperta", ove recuperare le dimensioni più creative del corpo e della sensorialità; scoprire e sperimentare inaspettate luci e colori; inconsuete forme del paesaggio; l'intrinseco valore dell'acqua, dell'aria, della terra, del fuoco; la matericità di tutti gli elementi come preziosa suggestione per imparare a pensare e fantasticare. L'ecologia, ossia l'abitudine a ragionare in termini di una relazione improntata all'"abitare" e non allo "sfruttare" la madre-Terra, come anche il recupero della continuità uomo-natura-cultura, ci aiuta a costruire un pensiero in grado di connettere le differenze e di collegare i destini di tutti i viventi e non viventi.
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