Memoria dei poeti e sistema letterario. Catullo, Virgilio, Ovidio, Lucano
Cos'è un testo poetico, cosa lo distingue da un tipo qualunque di comunicazione e perché ce ne aspettiamo qualcosa di nuovo? La risposta tentata in questo volume si svolge come una navigazione nell'universo dei rapporti tra il poeta e il sistema letterario (classici, tradizioni, pubblico, generi) nel quale è immerso. Navigazione che parte dal fenomeno della memoria poetica (i debiti, i lasciti, le imitazioni e le reminiscenze, tra il poeta e i suoi predecessori). Tra retorica e filologia, Gian Biagio Conte, orienta il lettore, grazie anche a un grandioso deposito di esempi che vanno dal Virgilio che cita Catullo che cita Omero fino alla "Pharsalia" di Lucano, sul concetto chiave di poesia allusiva. E poesia allusiva quella che, rimandando a precedenti, risveglia nel lettore emozioni complesse, legate a "una memoria dotta". Il poeta viene ad aver bisogno della collaborazione complice del lettore che condivide e comprende l'allusione. E tutto questo proietta il poeta nella dimensione della storia e della tradizione: il peso si sposta ora sulla cultura che il poeta è capace di interpretare ed esprimere e sul suo ruolo sociale. Svolgendo una funzione che oltrepassa la semplice comunicazione, la poesia ha bisogno di un linguaggio che estrania da quell'uso ordinario, che anzi ne sottolinei la lontananza: ne deriva che la parola diventa "nobile" e "augusta".
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