La valle del vecchio
Sicilia 1850, i Borboni sono ancora sul trono del regno delle due Sicilie ma siamo già alla vigilia dell'Unità. Il duca di P., padrone delle terre che si stendono a perdita d'occhio tra l'Etna e il mare di Taormina, si invaghisce della pastorella Maria. I due figli illegittimi che ne nascono vengono affidati a famiglie di contadini ben ricompensate dal duca. Dei due ragazzi uno, Sebastiano, è ingegnoso e capace, si inventa un lavoro: una locanda appena fuori del paese che è anche uno spaccio e dove serve un caffè speciale. Ci sa fare, si arricchisce e sposa la figlia di uno dei suoi migliori clienti. Rimasto vedovo con una bambina si risposa con la cognata e nascono altri sei figli... Mentre seguiamo con apprensione le sorti di figli e nipoti di Sebastiano - chi resta a lavorare nella piana di Grammichele, chi emigra in America, chi studia, chi abbandona la campagna per la città - conosciamo l'altra famiglia, quella del nord che abita la Valle del vecchio, una distesa di pioppi e platani, una campagna fertile dove le generazioni si succedono tra rovesci di fortuna, lutti, matrimoni. Le vicende dei due nuclei familiari si intrecciano tra loro ma si allacciano con la storia d'Italia, l'Unità, la guerra, il fascismo, poi ancora la guerra, la repubblica, il voltare pagina, il boom economico.
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