Il regno di Witiza
"Manuel, lei avrebbe dovuto nascere a Chicago, tanto per dire un posto di quelli perversi. Perché quando si ha una passione poliziesca come la sua, a esercitare a Tomelloso non c'è sugo". Ma dov'è Tomelloso? E' una cittadina nel bel mezzo della regione spagnola della Mancha, storicamente famosa per la produzione di vino e le cantine, e caratterizzata socialmente come un posto dove "né i ricchi erano molto ricchi, né i poveri erano troppo poveri". In questo paesone, "lontano dalle grandi vie di comunicazione, che si era disinteressato di politiche e rivolgimenti, ruminando da solo il suo pezzo di pane", lavora Manuel Gonzàlez, detto Plinio, capo della Guardia Municipale, abilissimo investigatore con il suo aiutante, don Lotario, superiore a lui per posizione sociale ma fedele ammiratore. I suoi casi sono delitti rurali: un tipo di "romanzo poliziesco da una prospettiva originale" - sostiene Alicia Giménez-Bartlett - e si capisce che la prospettiva è quella del giallo fortemente segnato dal racconto di costume, dall'umorismo e dal realismo popolare. La via seguita dopo dalle storie di Vàzquez Montalbàn e della Giménez-Bartlett stessa. Pioniere del poliziesco spagnolo, quindi, Francisco García Pavón, formato su esperienze letterarie alte e pluripremiato dalla critica. Affermava di volere costruire novelle che fossero insieme sufficientemente cariche di tensione da soddisfare il lettore più semplice e capaci della profondità necessaria al lettore più sofisticato. Così intorno a Plinio si intrecciano storie diverse, che affluiscono nella corrente principale dell'intrigo criminale di paese, personaggi bizzarri e veri, quadri di vita di un grosso centro di campagna. E' l'anima popolare del mondo perduto della chiusa Spagna agricola che rivive, tra sarcasmi e impertinenze, bevute e bravate, dialoghi picareschi intorno ai continui spuntini. Nel "Regno di Witiza" (da una frase sui regni visigotici che don Lotario ricorda dal sussidiario delle elementari) spunta il cadavere imbalsamato di uno sconosciuto in una tomba di famiglia dove non dovrebbe essere. Plinio investiga con la sua filosofia media del delitto tra scetticismo esistenziale e sociologia, che impregna tutta la lunga serie dei romanzi, e con la sua propensione sospettosa e tranquilla a vedere il vizio e la viltà dove sembra solo virtù e onestà.
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