Geni e cultura. Rivestimento genetico e variabilità culturale
Nel 2001 è stata pubblicata la sequenza quasi completa del genoma umano, rendendo accessibile la conoscenza di quasi tutte le molecole che compongono il cervello umano. Questa eccezionale acquisizione scientifica consente di definire e comprendere cosa sia l'uomo? È possibile dedurre dai dati genetici i tratti caratteristici del corpo umano, i principi dell'organizzazione funzionale della mente e l'insieme delle sue manifestazioni concettuali. Il cervello degli esseri umani è eminentemente plastico e anche in presenza di individui geneticamente identici, come nel caso dei gemelli, le connessioni cerebrali e i loro esiti variano sensibilmente. In sostanza qual è il rapporto tra i geni e la cultura? Da che cosa ha origine la diversità culturale? Come si trasmette e come scompare? A queste e ad altre domande rispondono studiosi di diversa formazione, riuniti nel Simposio annuale del Collège de France, sotto la direzione di Jean-Pierre Changeux, neurobiologo dell'Institut Pasteur di Parigi e accademico delle Scienze. Il contributo di genetisti, neuroscienziati, psicolinguisti, antropologi, studiosi di paleontologia fa luce su una materia complessa e affascinante che mira a ricomporre l'infruttuosa frattura tra 'natura e cultura' nello studio dell'umano.
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