Le fiamme di Toledo
Giulio Angioni è antropologo e scrittore. In questo suo nuovo romanzo, narra la storia del magistrato Sigismondo Arquer, arso al rogo dall'Inquisizione nel 1571. Nel racconto di Angioni la statuaria dei personaggi storici si fa carne voce e anima delle persone, da Arquer che combatte fino in fondo per la vita, al marrano Diego, alla spiritata di Lapola in una notte di tregenda, a Dominiga Figus, concubina del diavolo, ai giudici e agli sgherri dell'Inquisizione. E in continui intrecci fra passato e presente, altre figure di un tempo sereno: da zio Cocco che suonando fa ballare il mondo, alla maliziosa monacella Pia, a Letizia con cui Sigismondo conosce "la terribile forza dell'amore"."Ieri, oggi, domani, dopodomani. Non vivrò tanto da riuscire a crederci. Oggi è il due giugno dell'anno domini 1571, quarantesimo primo della mia vita. Il quattro, dopodomani, qui a Toledo farò fuoco e fiamme in Plaza de Zocodover... Ieri all'ora del vespro mi prelevano quattro alabardieri, gente dell'alguazile, manco fossi già 'relaxado' al braccio secolare per l'esecuzione. Sferragliando mi portano al luogo delle udienze. Lì mi aspetta il collegio giudicante, dodici frati tutti in piedi, bianchi e neri, schierati in alto in fondo. Vedo i miei occhi spaventati nell'acciaio di ambedue le alabarde che scattando a croce mi fanno arrestare al punto giusto lì davanti a loro".
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