Tutto è diventato più piccolo
"Domesticazione" è passaggio dall'inquietudine della vita a una quiete rassicurante ma ambigua, basata sull'artificio: addomesticare un animale feroce o selvaggio significa renderlo mansueto, docile ai nostri voleri ma proprio per questo vuol dire anche renderlo soggetto al nostro dominio, piegarne la natura. E quando la domesticazione riguarda l'uomo? L'analisi prende le mosse dalla "casa dell'essere": il linguaggio, che ordina il mondo e lo fa funzionare perfettamente, secondo regole sapientemente inventate all'interno di un determinato sistema di comunicazione e di comprensione. Poi il discorso si focalizza intorno alla forma che, oggi, più di ogni altra, esprime dominio e potenza: la tecno-scienza. Si coglie qui la massima estrinsecazione della "miniaturizzazione" del mondo nella potenza uniformante della ratio tecnologica, che oggi nella versione cibernetica riduce il tempo e lo spazio rendendoci, come dice Paul Virilio, oltre-uomini accelerati. Il percorso si conclude soffermandosi sull'Io: non un immutabile da sempre esistito, ma un complesso sistema di rapporti tra strati dello psichico, della società, del mondo. In un tempo come il nostro, ove vige un assopimento del pensiero e trionfa un atteggiamento conciliante verso ciò che ci appare superficialmente ovvio, fare un problema del proprio "ordine" razionale non è cosa da poco. Ed è possibile solo se per filosofia si intende una ricerca che mira ad ampliare e comprendere la vita, a "esplorare i domini delle idee".
Momentaneamente non ordinabile