Scherzo, litigio, bullismo, reato?
Il fenomeno del bullismo, a cadenze regolari, trova spazio sulle prime pagine dei giornali, nei notiziari televisivi, nel mondo della rete. L'impressione è che questa sua capacità di bucare la superficie mediatica in cui ormai siamo avviluppati non sia utile a capire il fenomeno, e tantomeno a limitarlo. Innanzitutto, questo ci dicono implicitamente gli autori del volume, occorre partire dal linguaggio. Gli studenti delle scuole sanno individuare cosa distingue il bullismo dalle azioni aggressive che possono fare da sfondo a scherzi e a litigi? Sanno individuare se le azioni violente, reiterate nel tempo, nei confronti delle stesse persone, costituiscono un reato? E come la pensano i docenti? Sono in grado di far fronte a classi sempre più numerose ed eterogenee, in cui la gestione delle relazioni tra studenti è sempre più complessa e conflittuale? A queste domande cerca di dare risposta il presente volume. Prendendo le mosse da un'analisi quantitativa condotta nelle scuole della provincia di Pesaro e Urbino affronta il problema dal costrutto del "disimpegno morale" di Bandura. Il volume riporta inoltre il percorso rieducativo di alcuni studenti coinvolti in episodi di bullismo a rilevanza penale, attivato dall'Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni di Ancona e diversi progetti realizzati nelle scuole di primo e secondo grado, che si sono rivelati efficaci strumenti nella prevenzione e nel contrasto del fenomeno.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa