Il nuovo ordinamento del lavoro pubblico. Il D.Lgs. 150/2009 dopo la Manovra Monti commentato articolo per articolo
Il d.lgs. 27 ottobre 2009, n. 150 ha subito non poche vicissitudini da quando ha visto la luce, a completamento del percorso di riforma dell'ordinamento del lavoro pubblico avviato con la legge-delega 15/2009. Tra interpretazioni ardite e decisioni giurisprudenziali tutte tendenti a svuotarlo o disapplicarlo, col passare dei mesi la riforma ha trovato via via stabilità ed i suoi effetti sui sistemi di valutazione stanno cominciando a prendere campo. Pur non trattandosi di una modifica complessiva del d.lgs. 165/2001, tuttavia, il d.lgs. 150/2009 è, certamente, un ripensamento ampio del rapporto di lavoro pubblico, che modifica in modo drastico gli assetti normativi esistenti. In particolare, la nuova disciplina vuole porre rimedio ai fallimenti delle riforme del lavoro pubblico degli ultimi 20 anni, puntando sul rilancio del ruolo delle amministrazioni e dei dirigenti come veri e propri datori di lavoro privati, sulla valorizzazione della produttività, sull'effettiva selettività dei sistemi di valutazione, sulla maggiore responsabilità dei dirigenti e dipendenti anche attraverso l'inasprimento dei provvedimenti disciplinari. Infine, le innumerevoli disposizioni in materia di lavoro pubblico contenute nelle manovre che si sono succedute convulsamente nel corso del 2011, compresi legge di stabilità 2012 e decreto Monti, hanno inciso ed innovato molto una riforma che appare in costante evoluzione.
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