Gli appalti pubblici dopo il decreto sviluppo
Alla vigilia dell'entrata in vigore del nuovo Regolamento attuativo (D.P.R. 207/2010) interviene nuovamente il legislatore in via d'urgenza nella materia degli appalti, con il D.L. 13 maggio 2011, n. 70. L'art. 4 del D.L. 70/2011 si presenta come una sorta di "quarto correttivo" al Codice dei contratti pubblici per il numero, la pregnanza e l'impatto (dirompente ed immediato) delle innovazioni introdotte: dall'innalzamento della soglia ad un milione di euro per la procedura negoziata senza bando nei lavori pubblici e ad un milione e mezzo per la ristretta semplificata, alle consistenti modifiche del regime dei requisiti generali di cui all'art. 38, dall'estensione del campo di applicazione della finanza di progetto e del "leasing in costruendo", ai limiti introdotti per riserve, varianti ed opere compensative, dalla riduzione della spesa per gli accordi bonari al disincentivo per liti temerarie, dall'allargamento dell'autocertificazione alla creazione di una Banca dati nazionale per agevolare i controlli sui requisiti, all'estensione dell'esclusione automatica delle offerte anomale per tutto il sotto-soglia, fino alla modifica del regime transitorio del nuovo Regolamento in materia di qualificazione delle imprese. Il volume si presenta come primo commento delle numerose ed importanti novità introdotte dal D.L. 70/2011 entrate in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in GURI, e dunque dal 14 maggio 2011.
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