Minori e circolazione stradale
Il codice della strada presenta una regolamentazione differenziata per i minori. L'apparente paradosso della riconosciuta possibilità di condurre, ad esempio, un ciclomotore, e di non essere nel contempo assoggettabile a sanzioni amministrative, o penali, ma anche la questione della responsabilità diretta e non solidale del genitore, rappresentano aspetti significativi della "specialità di trattamento" riconosciuta ai minori nel nostro ordinamento. Anche la recente riforma apportata dalla legge 120/2010, nel momento in cui crea un meccanismo interdittivo al conseguimento della patente a valere per un certo lasso di tempo successivamente al compimento della maggiore età (19 o 21 anni), ma in conseguenza di condotte antecedenti, intende chiaramente differenziare il quadro delle responsabilità, e soprattutto delle conseguenze delle stesse, in ragione della immaturità cronologica del soggetto agente. La tutela dei giovani alla luce del dato statistico sui decessi conseguenti a sinistri stradali correlati all'uso di alcol e droga costituiscono gli ulteriori ingredienti necessari ad una trattazione di settore. L'opera, dunque, si propone come ausilio, non solo per la soluzione di casi pratici, ma anche per approfondire modelli di approccio alla materia adeguati alla riconosciuta specialità del trasgressore, indagato, teste, laddove non abbia ancora compiuto i 18 anni.
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