Il benessere lavorativo/occupazionale tra pratiche di intervento e ipotesi di miglioramento
Lungo una struttura esplicativa ormai consolidata, la Fondazione Istituto per il Lavoro, affronta il tema della salute e sicurezza in una sua dimensione quantitativa e qualitativa. Partendo da una analisi epidemiologica degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali in Emilia-Romagna, il rapporto individua nelle traiettorie caratterizzanti il mercato del lavoro i fattori di riferimento per le politiche attive del lavoro e della salute. In una logica di continuità rispetto alla parte introduttiva, la seconda parte apre un approfondimento su come i determinanti organizzativi agiscano sul benessere dei lavoratori. Soffermandosi inizialmente su come le relazioni industriali possano incidere sulle condizioni di lavoro e su come l'organizzazione del lavoro assuma forme di resistenza e di slancio post-industriale, il rapporto si concentra su alcuni settori specifici: call center, scuola ed edilizia. La seconda parte si conclude con alcune riflessioni sulle correlazioni esistenti tra lavoro non regolare e sicurezza sul lavoro in Emilia-Romagna, tema sollecitato dalle ultime tendenze legislative nazionali.La terza parte si sviluppa lungo tre direttrici principali. La prima è la relazione tra ergonomia organizzativa e benessere lavorativo, ponendo in evidenza la normativa in materia e l'esistenza di buone pratiche a tutela dell'equilibrio psicofisico dei lavoratori. La seconda riguarda la relazione tra responsabilità sociale e la salute dei lavoratori, in particolare nel comparto agroindustriale regionale. La terza direttrice si rivolge alla medicina del lavoro e alla psicologia del lavoro di fronte alle trasformazioni del lavoro e alle nuove forme occupazionali.La quarta parte non poteva esimersi dal trattare le possibili ricadute del recente Testo Unico sulla qualità della vita lavorativa e sulla organizzazione del sistema sicurezza dentro e fuori l'azienda.
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