Controlli. Commenti al T.U. sull'ordinamento delle autonomie locali
I meccanismi di controllo hanno assunto, in questi anni, un rilievo fondamentale tra i fattori di innovazione amministrativa, in una evoluzione contrassegnata da un progressivo, costante ridimensionamento: dei controlli di tipo giuridico-formale a favore di quelli sulla gestione; dei controlli svolti da soggetti esterni - portatori di interessi potenzialmente confliggenti con quelli del controllato - a favore di quelli svolti da strutture interne al soggetto controllato; dei controlli volti a vincolare o a reprimere comportamenti a favore di forme di verifica finalizzate a supportare e guidare l'azione di governo, in funzione, dunque, collaborativa. In questo quadro, di grande movimento, anche nella prospettiva di un complessivo superamento del modello di controllo sancito dall'art. 130 Cost., con l'approvazione della riforma costituzionale di modifica del titolo V, si inserisce la disciplina del testo unico sulle autonomie locali che, da un lato, delinea un sistema di controlli interni di regolarità amministrativa e contabile, di gestione, strategico, di valutazione della dirigenza e dell'area delle posizioni organizzative; mentre, dall'altro, coordina e razionalizza la disciplina dei controlli esterni di legittimità. Le linee e i contenuti specifici della disciplina dei controlli definita dal testo unico (titolo VI della parte I) sono analizzati puntualmente nel presente volume, nel quadro dei principi generali e delle tendenze complessive dell'evoluzione legislativa.
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