Io ti farò del male

Io ti farò del male

Si fa chiamare Columbus. Non è il suo vero nome, ma quello che gli ha dato Vespucci, il suo mediatore, l'uomo che gli procura il lavoro, il giorno in cui lo ha introdotto in un nuovo mondo fatto di clienti, ingaggi, denaro e sangue. E successo dieci anni prima, e il mondo è quello dei killer professionisti. Il suo vero nome non lo conosce nessuno, e a nessuno deve importare. Tutto ciò che conta è che Columbus non ha mai sbagliato un colpo, sembra nato per uccidere. Quando, però, gli viene commissionato l'omicidio di Abe Mann, il candidato democratico alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti, Columbus capisce che qualcosa non quadra. Nonostante non abbia mai conosciuto i propri genitori, ha scoperto molte cose su di loro nel corso degli anni. Sa che sua madre era una prostituta di colore, morta in circostanze poco chiare, e che suo padre è un uomo di spicco della scena politica. E ora conosce anche la data della sua morte, dato che proprio lui è stato incaricato di farlo fuori. Columbus, per la prima volta, ha paura di ciò che lo aspetta. Non che provi rimorso all'idea di sparare all'uomo che gli ha rovinato la vita, ma come ogni killer esperto sa che le coincidenze non esistono e che dietro a quell'ingaggio si nasconde molto di più. Quando poi rischia di prendersi una pallottola in testa mentre spia il suo bersaglio capisce che i suoi sospetti sono fondati. Da cacciatore è diventato preda. E arrivato il momento di scomparire senza lasciare traccia.
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