La collera di Attila

La collera di Attila

Italia, 451 d.C. Nella bruma del mattino, un'ombra nera si staglia in cielo, alzandosi e abbassandosi lentamente. E' un'aquila, che a stento riesce a mantenersi in volo. Con un grido, il giovane Concordia la salva dal dardo di un cacciatore, forse perché mosso a pietà, o forse per scongiurare un presagio funesta. Come non leggere, infatti, in quelle grandi ali stremate il segno del declino dell'impero? Più di mille anni prima, la fondazione di Roma era stata salutata proprio dal volo glorioso di dodici aquile: una per ogni secolo di dominio, secondo il vaticinio degli aruspici. Ora che il periodo di splendore sta volgendo al termine, l'impero d'Occidente si trascina agonizzante, minacciato dai barbari che premono ai confini e logorato all'interno da intrighi e lotte di potere. Concordia, figlio dodicenne di un carpentiere, ha lasciato la sua casa per seguire il padre, improvvisatosi predicatore per diffondere il verbo di Cristo. Il fervore dell'uomo e il bel canto del ragazzo attirano ben presto l'attenzione della gente, compresi i patrizi. E così, padre e figlio si ritrovano loro malgrado invischiati nelle trame della Storia.
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