Spogliati. Il linguaggio segreto del look
Kim va pazza per l'intimo. Chloè indossa più strati di vestiti larghi, ha il piercing all'ombelico e due angeli tatuati, sul seno e sul ventre. Lisa è perennemente insoddisfatta dei regali del marito. Sarah non sa fare a meno dei suoi stivali rossi di pitone. Catherine appena può corre in bagno a togliersi gli slip per sfuggire dalla noia. Muriel mette sempre maglioni bianchi e biancheria rossa. Il professor Pierre veste solo di nero. I vestiti sono dappertutto: si moltiplicano nei nostri armadi, ci fanno l'occhiolino dalle vetrine, si presentano come oggetti del desiderio, si offrono, si scambiano, rendono frenetici i nostri agognati pomeriggi di saldi. Di solito, si parla di loro in modo frivolo. Apparenza. Qualcosa più legato alle sfilate che non alle caratteristiche di chi si veste. Oppure semplice vezzo. Tutti i gusti sono gusti. Ognuno ha i suoi, quindi perché parlarne? E invece loro, gli abiti e gli accessori, parlano. E il loro linguaggio segreto dice molto di noi e di chi ci circonda. Sono la nostra "seconda pelle", quella che sa delle nostre fantasie, delle nostre paure, della nostre passioni più autentiche, della nostra sessualità, e che ricorda di noi ciò che fatichiamo a ricordare. Che si sia fashion-victims o pervicacemente allergici alla moda, trendy o casual, gli abiti svelano almeno tanto quanto celano.
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