Non voltarti
Quando Caroline pensa alla sorellina Ellie, la ricorda con il sorriso sdentato da bambina di cinque anni, e la maglietta rossa che indossava il giorno in cui entrò a scuola senza voltarsi e non fece più ritorno. Era il giorno in cui dovevano scappare di casa. Era tutto pronto. Caroline, all'epoca quindicenne o poco più, doveva prendere di nascosto la macchina di mamma e prelevare le sorelle all'uscita da scuola: Madeline, tredici anni, ed Ellie, al primo anno delle elementari. Era stata proprio lei, la più piccola, a proporre di fuggire, in uno dei tanti momenti in cui le sorelle si rifugiavano nel loro mondo di fantasia, al riparo dalla collera di papà, sempre rintanato nella sua stanza a bere, e dal torpore della mamma, persa a fissare il vuoto, nel ricordo nostalgico di quando era giovane e molto corteggiata. E allora, meglio essere sole al mondo, senza genitori a renderti infelice. Sarebbero bastate a se stesse; loro tre, insieme, sarebbero state una famiglia. Avevano trascorso serate intere chine sull'atlante, alla ricerca di una meta, e alla fine avevano scelto New Orleans. Ma quel giorno, fuori dalla scuola, Ellie non c'era. Non era nemmeno a casa. Non era da nessuna parte. Mille ipotesi, ricerche disperate: tutto inutile. Da allora, nessuna traccia, nessuna notizia, solo dolore e sensi di colpa, e una frattura sempre più profonda che aveva diviso anche Caroline e Madeline. Finché, a quindici anni di distanza, una foto pubblicata su una rivista riaccende le speranze...
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