Resterò in piedi e non avrò paura

Resterò in piedi e non avrò paura

La prima volta era stata per caso. Il volantino diceva la data e l'ora della manifestazione e lei ci era andata. Non era stata Landra a cercarli, quelli di Étoile Noire Express, un gruppo dell'estrema sinistra francese. Erano stati loro a trovare lei. Mentre marciava con gli altri contro i poliziotti armati di scudi e manganelli, con il foulard sulla faccia per proteggersi dai lacrimogeni, per la prima volta da 'quella' notte sentiva di non essere sola. E di non avere più paura. "La rassegnazione è un suicidio quotidiano" urlano i suoi compagni e Landra decide di non rassegnarsi. La sua vita adesso è il gruppo, lo squat in cui va a vivere. Il freddo. Le notti senza dormire. La protesta violenta contro il sistema, contro i fascisti, contro tutti. Non è mai stata una ragazza come tante, Landra, ci sono molte vite nella sua vita. C'è la Romania di Ceausescu, dove è cresciuta, e c'è la vertigine della libertà una volta tornata in Francia. E c'è il quattordici settembre. La notte in cui un uomo insospettabile, un uomo di cui si fidava, l'ha violentata. Di quella notte Landra ricorda l'esplosione di bianco che ha inghiottito tutto. Ricorda di aver raccolto i vestiti quando era finito e di essersene andata, viva ma prigioniera. E ricorda la rabbia che ha cominciato a bruciarla dentro. Estrema e scomoda, questa è la storia di una ragazza che attraversa il caos.
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