Non uccidere in nome di Dio
Il magistero di Giovanni Paolo II è attraversato da un filo rosso: il tema della pace. In una cultura come la nostra, abituata a bruciare in fretta ogni argomento come fosse inevitabile moda passeggera, questa durata è un segnale profondo: l'umanità non ha un futuro se non attraverso la pace. Giovanni Paolo II non si è stancato di ripetere questo monito in tutte le latitudini della terra. L'ordine mondiale, da quando divenne papa, è mutato non poco, e con questi mutamenti sono cambiati anche i rapporti di forza. I recenti episodi di terrorismo internazionale hanno acceso inquietanti interrogativi sul fondamentalismo religioso. Giovanni Paolo Il ha condannato ogni gesto di violenza compiuto nel nome di Dio, non esitando a richiamare alle proprie responsabilità per gli orrori del passato gli stessi cattolici. Oggi più che mai occorre una decisa condanna dei crimini contro l'umanità giustificati da ideologiche scusanti religiose: è lo stesso papa a prendere tale posizione, invitando l'umanità ad abbandonare ogni cultura di morte e a ritrovare la strada della pace e della fratellanza.
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