Fino all'ultimo uomo
Il cielo è un velo nero. L'oscurità incombe. I colpi dei cannoni continuano a rimbombare, ma ora sembrano più lontani, meno pressanti. Un soldato vaga sfinito. Respira a fatica. La gola sembra spaccarsi per l'arsura. Nello sforzo di non perdere di vista i suoi, appoggia malamente un piede e cade nel cratere di un'esplosione. Prima che riesca a risollevarsi, i compagni sono scomparsi. E solo ora, il mondo sembra incredibilmente vuoto, senza uomini. Senza sapere che direzione prendere, continua a camminare, incespicando. Non rallenta, non affretta il passo; si sente stordito, eccitato persino. Ha un solo istinto: camminare, andare avanti, per raggiungere una meta, una qualsiasi. E un solo desiderio: dormire, in qualsiasi modo, da qualunque parte, non importa dove.In un romanzo considerato un capolavoro della letteratura di guerra, la battaglia della Somme, una delle più terribili carneficine della storia, rivive attraverso gli occhi del soldato semplice Bourne, alter ego dell'autore. L'attenzione è tutta rivolta agli uomini che combattono e muoiono, che marciano fino allo sfinimento, tormentati dai parassiti e dal sudiciume. Le imprecazioni, i pensieri, la paura non concedono nulla all'idealizzazione della vita militare. Il risultato è un profondo, sincero ritratto del soldato semplice di fronte alla terribile prova della guerra. Di ogni guerra.
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