La ragazza di Berlino
Berlino, 1945. Una ragazza fugge per le vie della città, piombata nel caos dopo la caduta del Terzo Reich e l'ingresso dell'Armata Rossa. Un ufficiale russo la cattura e la sottopone a interrogatorio, e quella che la ragazza gli racconta è una storia che ha dell'incredibile. Tutto comincia nel 1908, quando la giovane - austriaca, figlia di una prostituta malata di sifilide che muore dandola alla luce - viene affidata alle cure di una cameriera in un castello alle porte di Vienna. Un luogo enigmatico, inquietante, dove il proprietario, il teologo Guido von Litz, raccoglie gli adepti di una setta dalle pericolose convinzioni ideologiche e dagli stretti legami con una complessa rete di società segrete diffuse in tutta Europa. Lì, la ragazza fa la conoscenza di figure di spicco della politica - membri della corona inglese, rampolli di importanti famiglie europee - ma anche di pazzi visionari e bizzarri personaggi. Primo fra tutti, Adolf Hitler. Allo scoppio della Prima guerra mondiale, la giovane, invaghitasi di un soldato, lascia il castello per la Germania. Ma la sua strada è destinata a incrociare ancora quella dei potenti, e in particolare quella di Hitler. Entrata a far parte di un gruppo di "resistenti" tedeschi, viene inviata nuovamente in Austria, prima come corriere e poi come spia. A lei l'incarico di cercare un fantomatico dossier contenente informazioni segrete sull'infanzia e la giovinezza di colui che è ormai diventato il Führer.