Eroi per forza. Sono i vincitori a dettare la storia
In principio era il caos. Ben prima degli ipertecnologici conflitti contemporanei e delle nostre stupidissime 'bombe intelligenti', furono alcune sanguinose zuffe corpo a corpo a indirizzare quasi inesorabilmente il corso della storia. E la storia, si sa, non riconosce gli sconfitti. Quelle battaglie furono vinte e perse per coraggio, inganni, sorte, genio, stupidità, supremazia militare. Ma ognuna, comunque sia, ha contribuito in maniera determinante a creare il mondo come lo conosciamo. Chi ha perso è stato ridotto in schiavitù, ha visto i propri campi razziati e cosparsi di sale, le proprie città rase al suolo. Molte tribù, e spesso intere nazioni, sono state cancellate dalla faccia della terra, lasciando solo labili tracce per gli studiosi delle epoche successive. I vincitori, invece, sono diventati leggendari semidei, icone che hanno attraversato i secoli, i millenni, fino ai giorni nostri: Thutmosis e Re Davide, Annibale e Alessandro il Grande, Scipione e Cesare. Un grande corrispondente di guerra racconta diciassette conflitti decisivi dell'antichità, quando un singolo eroe poteva cambiare gli equilibri del pianeta. E inventare il futuro dell'umanità.
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