Cronache da un altro passato. Misteriosi monumenti della preistoria parlano di mondi lontani
Come vivevano i nostri progenitori agli albori della civiltà? Il padre dell'archeologia eretica sostiene che l'età della pietra è stata ben diversa da quanto ci hanno insegnato. Come avrebbero potuto uomini ancora primitivi erigere il capolavoro architettonico e astronomico che si può ammirare a Xochicalco, in Messico? O il complesso megalitico che si trova a Newgrange, in Irlanda? Lì, da ben 5155 anni, il giorno del solstizio d'inverno si rinnova un piccolo miracolo: alle 9.58 del mattino un raggio di sole penetra in un possente monolito attraverso un'apertura lunga appena 20 centimetri. Si tratta di un osservatorio sotterraneo, e le aperture nel tetto a cupola obbediscono a precisi calcoli matematici. Monumenti come questo si ritrovano, inseriti in un reticolato misterioso e invisibile, in ogni angolo del pianeta: nell'America centrale e meridionale, in Spagna, nelle isole britanniche, in India. Sono muti testimoni di una civiltà che pare svanita nel nulla.Miti, antichi testi e reperti archeologici di età preistorica indicano che sin dalla notte dei tempi gli uomini sono stati influenzati da segnali e conoscenze ricevuti dal cosmo. Quella che ci si presenta, così, è tutta un'altra storia. Anzi, un'altra pre-istoria.
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