Il cammino della sciamana
Corine non sa ancora di essere sciamana quando perde la persona a lei più cara. Da quel giorno Corine sa solo di vivere in un dolore immenso. Il mondo sembra svanito in una notte senza fine e i suoni che lei, compositrice, modulava in armonie, si sono semplicemente spenti. Poi, inaspettatamente, in quel silenzio, un canto, forse un richiamo, la invita ad andare oltre, molto lontano, in un luogo dove riuscirà a ritrovare la speranza e a far pace con il suo dolore. Così lei parte, come chi non ha più niente da perdere, con un esile bagaglio, verso un mondo a lei ignoto, la Mongolia. Il contatto con gli sciamani è illuminante. Scopre di avere il "dono degli spiriti" e di essere predestinata. Sotto la guida di Enkhetuya, Corine inizia il suo apprendistato, tra cerimonie al ritmo ipnotico dei tamburi che portano alla trance e prove di resistenza al freddo e alla fatica. E quando finalmente supererà la porta del suono, il limite oltre il quale non si ha più nessuna percezione della realtà, Corine scoprirà una nuova forza interiore. Troverà in sé stessa il coraggio per riscrivere il proprio destino e per raggiungere il tutto che si nasconde in lei. E per entrare in armonia con ogni essere e spirito.
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