Il mio Everest. La donna che è sopravvissuta alla tragedia di «Aria sottile»
Nel pomeriggio del 10 maggio 1996 Lene Gammelgaard, membro della spedizione di Scott Fisher, è diventata la prima donna scandinava a raggiungere la cima del monte Everest. Il giorno dopo era sopravvissuta a uno dei più terribili disastri della storia dell'alpinismo, reso famoso dal volume "Aria sottile" di Jon Krakauer.Nel corso della notte, una tremenda tempesta e una serie di errori umani hanno cospirato per mutare un trionfo in una catastrofe. Otto persone sono morte in quella notte d'inferno, che continua ad interrogare e a far discutere.L'entusiasmo della preparazione, l'arrivo in Nepal, le difficoltà della scalata sulla montagna più alta del mondo, l'incubo di una tempesta che ha costretto gli alpinisti ad una discesa in condizioni impossibili rivivono, passo dopo passo, nell'emozionante racconto di Lene.La sua voce appassionata non si limita alla cronaca, ma rende conto di emozioni e sentimenti, si sofferma sui risvolti psicologici della tragedia e offre una prospettiva illuminante e personale. Sull'alpinismo. Sull'ebbrezza che porta a rischiare la pelle. Sulla vita stessa, nuda e cruda.
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