Primi sull'Everest
Il 29 maggio del 1953 Tenzing Norgay ed Edmund Hillary conquistano l'Everest, compiendo un passo fondamentale nella storia dell'alpinismo. Prima e dopo quella leggendaria ascensione, Chomolungma, 'la montagna così alta che nessun uccello può sorvolare', ha reclamato le vite di decine di scalatori, ma in quella storica mattina, a 8.850 metri d'altezza, nel regno dell'aria sottile, il mondo è tutto sotto i loro piedi, esausti e gelati. Tenzing Norgay è un figlio dell'Everest, il discendente di generazioni di umili contadini e pastori di yak. Avrebbe dovuto diventare lama, ma l'amore per le montagne è stato più forte. Alla fine è riuscito a coronare il sogno di tutta una vita, portando a compimento gli sforzi delle spedizioni che da trent'anni si affannavano sulle terribili pendici ghiacciate della Madre dea del mondo e realizzando un'impresa destinata a riecheggiare in ogni angolo del pianeta - e a dare il via a una ridda infinita di polemiche. La storia di un eroe vero, così distante dagli eroi da copertina del nostro tempo. Il racconto di quella che Jan Morris ha definito "l'ultima innocente avventura".
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