Karl Popper
In un'età dominata dalle certezze del fascismo e del marxismo, Karl Popper (1902-1994) ha affidato a un irriducibile scetticismo il compito di attaccare le radici filosofiche del totalitarismo, identificandole nello storicismo: nella pretesa cioè che il futuro possa essere previsto, e compito dell'uomo sia di sottomettersi al corso della storia. Nell'introduzione di Raphael alla sua filosofia della scienza e della storia, Popper si rivela nella sua vera dimensione: quella del più tenace assertore della libertà.
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